Il legnanese Riccardo Croci al Carnevale di Ivrea: “Dovunque è Legnano”

Il legnanese Riccardo Croci al Carnevale di Ivrea: “Dovunque è Legnano”

Un po’ del Palio di Legnano al Carnevale di Ivrea: Riccardo Croci, lo storico Alberto da Giussano a Ivrea. Da giorni nella città industriale Patrimonio Unesco sta provando i cavalli per la Battaglia delle arance che si disputa domenica 2 marzo 2025.
Nel video il racconto (ringrazio Degio e la Mula per la gentile concessione)…

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Un incontro inedito: Riccardo Croci

Dopo aver visitato Ivrea ed esserci ritornato per le Prise du Drapeau ho fatto un incontro importante. Ad Ivrea anche Riccardo Croci. Amico ma conosciuto a Legnano per aver “immortalato” per anni, Alberto da Giussano condottiero della famosa “Compagnia della Morte, è stato ” ingaggiato” come consulente al carnevale di Ivrea dove all’interno c’è la famosa “Battaglia delle Arance”.


Riccardo in questo video concesso da Degio e la Mula , ci/si racconta, ci fa fare un Tour per la città, ci fa “partecipare” con i “suoi” amati cavalli su uno dei carri che già da domani sfileranno in piazza per convergere domenica alla “prima” della battaglia.

In questi giorni è stato un piacere “confrontarmi” con questa realtà. Sono stato accolto molto bene e la mia esperienza è utile per questa manifestazione…Chissà domenica cosa succederà? ” Ha dichiarato Riccardo.

Ma non voglio “spoilerare” troppo, sarà Riccardo che vi narra e vi invita già fin d’ ora a partecipare a questa cerimonia una delle più conosciute in Italia e come dice l’Inno: “Dovunque è Legnano…

La gioia di Riccardo Croci

“Ho partecipato al Carnevale grazie ad amici come Loris Dortu che è il cavallante con i suoi 4 cavalli e poi Marzio della EquiHorses che è il mio amico storico che sfilava con me al Palio di Legnano nella “Compagnia della Morte” e ad alcuni eventi equestri. Qui ho un ruolo di supporto al tiro a 4 dei cavalli del “Carro dei Traditori del Tiranno”.

In merito alla esperienza di domenica scorsa, la città che è già di suo molto bella( e son d’accordo con Riccardo), con gli addobbi e le decorazioni in funzione del carnevale è ancora più suggestiva…
La gente ha partecipato numerosissima, dai bambini agli anziani!.
E’ bello scoprire quanto siano radicate le tradizioni ed alla cultura ed in particolare a questa storica Battaglia delle Arance. Anche qui ogni contrada si prodiga xchè tutto sia perfetto…e ci riescono alla grande!
Onore ai vari conducenti dei carri che sfidano caos e confusione mantenendo la calma affinché tutto sia al top. Questa era solo la presentazione, certo domenica si entrerà nel vivo!!! Non vedo l’ora…”

La storia del Carnevale di Ivrea e della Battaglia delle arance

Il Carnevale di Ivrea è una festa folkloristica dall’allure internazionale, trovandosi peraltro in una regione – il Piemonte – facilmente raggiungibile dal resto d’Europa. Sebbene le sue origini risalgano al periodo medioevale, le prime testimonianze di questo evento si attestano all’anno 1808. In questa manifestazione, che ha però avuto successo solo a partire dal Secondo Dopoguerra, si ripetono le scene della lotta degli abitanti di Ivrea che riuscirono ad avere la meglio ai danni del tiranno locale. In queste schermaglie goliardiche, i partecipanti tiravano dai balconi dapprima lupini, fagioli ed ortaggi. Si trattava di un gesto di elemosina che i nobili dell’Ottocento erano soliti praticare. Il popolo, però, non voleva alcun regalo dai feudatari e, considerando ridicola questa elemosina, reagiva lanciando fuori dalla finestra e con disprezzo tutto ciò che era stato offerto. Poi, all’inizio del Novecento, si passò al lancio delle arance.

Una battaglia (simulata) contro i potenti e i soprusi

La battaglia delle arance dura tre giorni, dalla domenica al Martedì grasso. Per l’edizione di quest’anno, le date saranno quelle del 2, 3 e 4 marzo 2025. Protagonisti sono gli aranceri, ossia i combattenti che a piedi o sui carri tirano le arance. In passato rappresentavano le bande popolane in rivolta contro un tiranno che si faceva proteggere dai suoi sgherri. Poi vi è la Vezzosa Mugnaia che simboleggia la libertà e la ribellione contro il potere. Viene considerata l’eroina di questa festa, in quanto fulcro di un’epopea romantica. Grazie al suo coraggio e alla sua volontà di non opporsi a un destino avverso, la Vezzosa Mugnaia indica quella sete libertaria che contraddistingue gli oppressi.

Oltre le cerimonie del Bando, della Prise du Drapeau, i giorni “caldi” si concentrano nel giorno 27 ovvero giovedi dove ci saranno “La Calzata del Berretto Frigio”, Salita del Generale a Cavallo e il Corteo storico per le vie della città compresi i carri. Visita degli Abbà presso il Vescovo e presso il Sindaco. Investitura degli Oditori, Genti da Guerra.
Domenica alle ore 14 PRIMA GIORNATA DELLA BATTAGLIA DELLE ARANCE. POI IL 3 e 4 marzo!

Come si svolge la battaglia delle arance?

Sono ben nove le squadre/rioni che si affrontano in uno scontro che rievoca la ribellione popolare contro l’opprimente tirannia: Asso di piccheCredendariDiavoliMercenariMortePantera NeraScacchiScorpioni d’Arduino e Tuchini del Borghetto. Costoro si dispongono nelle varie aree di Ivrea: ogni batteria ha la sua postazione fissa. La squadra Asso di Picche è la prima ed è nata nel 1947. Condivide con la formazione Morte la Piazza di Città. Piazza Orinetti, invece, è la trincea dove scendono in campo le formazioni degli Scorpioni d’Arduino e quella degli Scacchi. Le tre compagini che si schierano in piazza del Rondolino sono Pantera Nera, Mercenari e Diavoli. I Credendari presidiano Piazza Freguglia. Infine, i Tuchini del Borghetto sono l’unico team che agisce sulla riva destra della Dora Baltea. Nella battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea si scontrano gli aranceri a piedi, in rappresentanza del popolo oppresso e, in quanto poveri, sprovvisti di ogni sorta di protezione, contro quelli sui carri trainati da due cavalli (pariglie) e da quattro cavalli (quadriglie). Questi ultimi, baldanzosi, rappresentano gli sgherri al soldo del tiranno che, equipaggiati da armature, maschere e protezioni, provano in ogni modo a soffocare la rivolta popolare.
Allora non resta altro che invitarVi a visitare il sito e se riuscite fate un salto in questa Unicità per visitare anche la bella città (Duomo, Castello, Lungo Dora, Centro Storico, Ponte vecchio ecc)

La bellezza di Ivrea con il Carnevale e la battaglia delle arance

La bellezza di Ivrea con il Carnevale e la battaglia delle arance

Sono/siamo stati di nuovo a Ivrea per visitare il Castello Savoia per la “prima” apertura al pubblico. Oltre a questa bellezza, ne avevo già parlato nel post precedente (vedi articolo), abbiamo avuto occasione di ri-visitare la città. Dappertutto c’è fermento. Il motivo: ci si prepara al Carnevale di Ivrea che tra le diverse manifestazioni ingloba anche la “Battaglia delle arance”. Questa battaglia, unica in Italia, è organizzata dal Comune con i nove rioni della città. E il mio pensiero va al Palio di Legnano…

Il ri-torno a Ivrea

Dopo la visita alla città di Ivrea (vedi articolo) adagiata sulla Dora Baltea e Patrimonio Unesco come Città Industriale, abbiamo ri-visitato la città. L’appuntamento era per la visita al Castello dei Savoia, appollaiato, come tutti i castelli difensivi, sullo sperone della città industriale voluta da Adriano Olivetti. Qui abbiamo scoperto che il castello fatto costruire da Amedeo VI di Savoaia, dal 1800 è diventato una prigione che è rimasta attiva fino ai giorni nostri. In ogni camera/cella venivano rinchiusi 4 “ospiti”. A pensarci bene, fatto i dovuti riferimenti, erano meno affollati di quelli di oggi!!!. Una battuta verosimile, che fa riflettere!.
Ma la sorpresa è stata che eravamo/siamo nel periodo caldo del Carnevale di Ivrea. Infatti siamo stati fortunati che appena finita la visita in piazza c’era la prima cerimonia in avvicinamento al Carnevale ovvero “la Prise du Drapeau” ovvero la consegna/presa del Drappo che sarà donato al vincitore della battaglia che si terrà il 2 marzo 2025. Un po’ come il Palio di Legnano, la città è divisa in nove rioni (da noi 8 contrade) che si sfidano
Ecco un po’ di storia…

La storia del Carnevale di Ivrea e della Battaglia delle arance

Il Carnevale di Ivrea è una festa folkloristica dall’allure internazionale, trovandosi peraltro in una regione – il Piemonte – facilmente raggiungibile dal resto d’Europa. Sebbene le sue origini risalgano al periodo medioevale, le prime testimonianze di questo evento si attestano all’anno 1808. In questa manifestazione, che ha però avuto successo solo a partire dal Secondo Dopoguerra, si ripetono le scene della lotta degli abitanti di Ivrea che riuscirono ad avere la meglio ai danni del tiranno locale. In queste schermaglie goliardiche, i partecipanti tiravano dai balconi dapprima lupini, fagioli ed ortaggi. Si trattava di un gesto di elemosina che i nobili dell’Ottocento erano soliti praticare. Il popolo, però, non voleva alcun regalo dai feudatari e, considerando ridicola questa elemosina, reagiva lanciando fuori dalla finestra e con disprezzo tutto ciò che era stato offerto. Poi, all’inizio del Novecento, si passò al lancio delle arance.

Una battaglia (simulata) contro i potenti e i soprusi

La battaglia delle arance dura tre giorni, dalla domenica al Martedì grasso. Per l’edizione di quest’anno, le date saranno quelle del 2, 3 e 4 marzo 2025. Protagonisti sono gli aranceri, ossia i combattenti che a piedi o sui carri tirano le arance: illo tempore, rappresentavano le bande popolane in rivolta contro un tiranno che si faceva proteggere dai suoi sgherri. Poi vi è la Vezzosa Mugnaia che simboleggia la libertà e la ribellione contro il potere. Viene considerata l’eroina di questa festa, in quanto fulcro di un’epopea romantica. Grazie al suo coraggio e alla sua volontà di non opporsi a un destino avverso, la Vezzosa Mugnaia indica quella sete libertaria che contraddistingue gli oppressi. Nel giorno del suo matrimonio, l’eroina venne trascinata dal tiranno nel Castellazzo. Quest’ultimo, infatti, voleva usufruire, come di tradizione, dello ius primae noctis. Secondo la leggenda, Violetta (questo il nome della Vezzosa Mugnaia) si oppose e non si sottomise ai capricci dell’arrogante barone e alla fine, lo uccise con la sua spada. A quel punto, il popolo si ribellò contro il Marchese del Monferrato che, da anni, vessava la popolazione. La battaglia delle arance, di fatto, rappresenta un’affermazione di nobili ideali come giustizia e libertà. Altre figure storiche di questo evento in grado di regalare uno spettacolo a dir poco unico sono poi il Podestà, che ha il ruolo di garante della libertà cittadina, il Generale, il Sostituto Gran Cancelliere e lo Stato Maggiore Napoleonico.

Come si svolge la battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea?

Sono ben nove le squadre/rioni che si affrontano in uno scontro che rievoca la ribellione popolare contro l’opprimente tirannia: Asso di piccheCredendariDiavoliMercenariMortePantera NeraScacchiScorpioni d’Arduino e Tuchini del Borghetto. Costoro si dispongono nelle varie aree di Ivrea: ogni batteria ha la sua postazione fissa. La squadra Asso di Picche è la prima ed è nata nel 1947. Condivide con la formazione Morte la Piazza di Città. Piazza Orinetti, invece, è la trincea dove scendono in campo le formazioni degli Scorpioni d’Arduino e quella degli Scacchi. Le tre compagini che si schierano in piazza del Rondolino sono Pantera Nera, Mercenari e Diavoli. I Credendari presidiano Piazza Freguglia. Infine, i Tuchini del Borghetto sono l’unico team che agisce sulla riva destra della Dora Baltea. Nella battaglia delle arance del Carnevale di Ivrea si scontrano gli aranceri a piedi, in rappresentanza del popolo oppresso e, in quanto poveri, sprovvisti di ogni sorta di protezione, contro quelli sui carri trainati da due cavalli (pariglie) e da quattro cavalli (quadriglie). Questi ultimi, baldanzosi, rappresentano gli sgherri al soldo del tiranno che, equipaggiati da armature, maschere e protezioni, provano in ogni modo a soffocare la rivolta popolare.
Allora non resta altro che invitarVi a visitare il sito e se riuscite fate un salto in questa Unicità per visitare anche la bella città (Duomo, Castello, Lungo Dora, Centro Storico, Ponte vecchio ecc)

Alla scoperta di Ivrea tra il Castello, il Duomo e il Centro Storico

Alla scoperta di Ivrea tra il Castello, il Duomo e il Centro Storico

Siamo ri-tornati ad Ivrea per la seconda volta in tre mesi. I Motivi. E’ vicina dalla nostra casa di Andorno Micca ( e 104 km da Legnano), E Patrimonio Unesco come Città Industriale del XX secolo, ha delle bellezze artistiche-architettoniche straordinarie come Il Castello, Il Duomo. Ha il Carnevale, si sta preparando in questi giorni all’evento di fine febbraio per la battaglia delle Arance, che divisa in rioni ( come le nostre contrade del #paliodilegnano…), rievoca la vittoria dei “popolani” verso la tirannia. Ed ha, a pochi km, bellezze naturali come  il lago Sirio, il Lago Candia, la pianura del canavese…
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Visita ad Ivrea

Nel percorso di “Segnalatore-Ambassador” di città di Provincia, un posto rilevante merita Ivrea. Ci siamo ritornati a distanza di pochi mesi perché merita. Non posso non segnalare la sua posizione “strategica” tra Milano e Torino ed a soli 104 km da Legnano. Ma anche e soprattutto le sue bellezze artistiche e naturali. A partire dal patrimonio industriale che l’hanno individuata come Sito Unesco ovvero “ Città Industriale del XX secolo” per la materializzazione, attraverso scelte architettoniche e urbanistiche, del pensiero illuminato e unitario di Adriano Olivetti (al pari di Villaggio Crespi a Crespi d’Adda ecc). E poi il Centro Storico diviso tra la parte alta – medioevale (Castello, Duomo) e la parte” bassa” sei-settecentesca-savoia ( si apprezza passeggiando con il Comune, il Palazzo Garda (ora sede di eventi culturali dove a ottobre abbiamo visitato “Olivetti: ArtDesign”). Ma non solo, appena metti piede fuori città, la bellezza del canavese con altri castelli, il Lago Candia ed il bel lago Sirio “incastonato” tra la Serra Morenica e la Pianura. Ed ora pronta a celebrare il “Carnevale di Ivrea”( fine febbraio – primi di marzo 2025) noto a livello nazionale per la “battaglia” delle arance con la città divisa, proprio come a Legnano, in rioni-contrade. Spiace per lo spreco ma i valori iniziali della Rievocazione del Palio-Carnevale, erano che il popolo si è ribellato alla tirannia imbastendo proprio una battaglia dove i “proiettili” sono arance..

La Città Industriale Patrimonio Unesco

Ivrea Città Industriale del XX secolo” Patrimonio Unesco dal 2018, rappresenta, nel panorama italiano e mondiale, un modello atipico di città industriale moderna. Diversi elementi concorrono alla sua costruzione: la presenza dell’Olivetti e l’azione di Adriano Olivetti che crea un terreno fertile di idee e di scambi con le culture del lavoro internazionali coeve; le riflessioni sulle ricadute della produzione sul territorio elaborate dai tayloristi sociali degli anni Trenta; le idee sulla città funzionale proposte nei primi Congressi Internazionali di Architettura Moderna; la proposta comunitaria elaborata da Olivetti nel secondo dopoguerra; la felice congiuntura economica che investe la fabbrica tra il 1954 e il 1958; l’introduzione di discipline come la psicologia e la sociologia applicate direttamente alla conoscenza e al miglioramento della produzione; l’introduzione di tecniche urbanistiche innovative nella pianificazione della città e del territorio e la visione della cultura come elemento di modernizzazione sociale.

Ivrea rappresenta, dunque, il possibile modello di sviluppo, fondato sulla collaborazione tra capitale e lavoro, tra lavoratori e imprese, alternativo a quello tradizionale. E questo sentiment si respira in città

Il Castello Savoia di Ivrea- LA STORIA

L’imponente Castello di Ivrea, situato nella parte alta della città è chiamato da Giosuè Carducci castello “dalle rossi torri”.
Il poderoso edificio – a pianta quadrata con vasto cortile e rafforzata agli angoli da slanciate torri cilindriche, fu costruito nel 1358 su committenza di Amedeo VI di Savoia per scopi difensivi.
Il complesso in cui fu inserito comprendeva le sedi principi del potere politico e religioso di stampo medioevale: Il Comune, il Capitolo vescovile e la Chiesa.
Sensibilmente modificato negli anni successivi, dal 1750 al 1970 l’intera struttura è stata usata come carcere ed è stata spogliata di tutti i preziosi arredi.

Alla fine del 2017 è stato trasferito definitivamente in proprietà all’amministrazione comunale con l’iter del federalismo culturale. La riqualificazione del Castello rientra inoltre in un più ampio progetto per lo sviluppo del turismo che coinvolge l’intero sistema dei beni culturali epoerdiesi. Mi piace il fatto che x le visite guidate il Comune di appoggia alla Cooperativa Katala’ fatta da giovani. Ottima idea per i giovani.

Il Duomo – Santa Maria Assunta

Ho abbiamo visitato diverse cittadine e la visita al Duomo di Ivrea rappresenta una tappa imprescindibile. Costruito nel mille circa, si caratterizza per la sua modernità e tendenza passando dal medioevo, al cinquecento, seicento e fino al 1700 con le attuali impressioni neoclassiche (esterno) e via via a ritoso apprezzando la riscoperta Cripta con i “cuniculi” originali e gli affreschi “strappati, ma ancora in ottimo stato (1200-1300) .

La cripta fu realizzata in momenti diversi. La parte più antica, di influenza carolingia, è caratterizzata da un andamento anulare, con un tipico gioco di volte a crociera sostenute da snelle colonnine e capitelli tronco-conici. La parte più recente della cripta (XII e XIII secolo) si distingue per i capitelli a motivi vegetali o zoomorfici e le decorazioni parietali. Vi sono infatti affreschi di epoche differenti, alcuni di gusto tardo-romanico, altri tardo-gotico; tra i soggetti rappresentati vi sono due Santi guerrieri, San Gaudenzio, una Annunciazione e un’opera attribuita a Giacomino da Ivrea raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Cristoforo e Antonio Abate; infine si segnala la rappresentazione di altri episodi di vita mariana, scoperti durante la campagna di scavo degli anni novanta del Novecento

Lo Storico Carnevale di Ivrea tra storia e leggenda
 Lo Storico Carnevale di Ivrea è un evento unico, riconosciuto come manifestazione italiana di rilevanza internazionale, un “sogno” che si manifesta ogni anno portando nelle vie e nelle piazze della città di Ivrea storia, tradizione, spettacolo, emozioni e grandi ideali.
Un evento in cui storia e leggenda si intrecciano per dar vita ad uno spettacolo che travalica e fonde i secoli, in cui i protagonisti assoluti sono la Vezzosa Mugnaia, eroina della festa, simbolo risorgimentale di libertà, il Generale con il suo Stato Maggiore Napoleonico, il Sostituto Gran Cancelliere, il Podestà garante della libertà cittadina, il Corteo con le bandiere dei rioni, come le contrade del Palio di Legnano, rappresentati dagli Abbà ed i Pifferi e Tamburi. A riempire di colori e profumi la città, vi è poi la famosa e spettacolare Battaglia delle Arance, momento di grande coinvolgimento e forte emozione, rievocazione della ribellione popolare alla tirannia.
In segno di partecipazione alla festa tutti i cittadini ed i visitatori, a partire dal giovedì grasso, scendono in strada indossando il Berretto Frigio, un cappello rosso a forma di calza che rappresenta l’adesione ideale alla rivolta e quindi l’aspirazione alla libertà, come fu per i protagonisti della Rivoluzione Francese.

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