Per “Quelli che vivono alle Canarie”: Davide “il cameriere in camper”

Per “Quelli che vivono alle Canarie”: Davide “il cameriere in camper”

Ne ho viste tante, ma la scelta di Davide mi mancava. Davide è l’unico “cameriere” in camper italiano ed ora…internazionale. Una bella storia raccontata in nave al ritorno da Tenerife…Seguimi

Chi è Davide Foroni?

Per “Quelli che vivono alle Canarie”, ho conosciuto ed intervistato Davide Foroni di Mantova in nave al ritorno da Tenerife per Huelva .
A Davide chiedo subito : da dove nasce la passione del cameriere in camper?

Sono cresciuto nel ristorante di papà a Mantova. Il ristorante, a conduzione familiare negli anni 70-90 è diventata una realtà importante della mia zona. Qui ho svolto tutti i ruoli, ma quello che mi ha sempre attratto è stata la professione di cameriere. Mi piace il contatto con il pubblico, mi piace soddisfare il cliente, che spesso diventa “amico”, mi piace donare sempre un sorriso.

Chiusa l’esperienza con il papà sono stato “corteggiato” in vari ristoranti della zona, ma mi sono legato ald un villaggio vacanze sul lago di Garda, dove faccio la “stagione”…


Poi due anni fa, a seguito della dipartita di mia moglie ho unito le mie due passioni: il camper e quella del cameriere

Davide come nasce il progetto “Il Cameriere in camper?

In questo villaggio per vacanze sul Lago di Garda, ed a seguito della mancanza di mia moglie, elaboro, con il mio commercialista, il progetto.

L’idea, che funziona, è quella di essere disponibile per un certo periodo in un posto “fisso” e per il resto dell’anno essere “itinerante”.
Quindi nel periodo non “non vincolato” giro per varie realtà in autonomia.
Uno dei “vincoli” dei ristoratori sono la mancanza di camerieri a causa del post covid, ma anche per i costi alti dovuti all’alloggio che spesso il ristoratore offre. Ecco che se il cameriere è “autonomo” in tutti i sensi, risolviamo alcuni dei problemi. Quindi l’idea definitiva è quella che io mi “sposto” a chiamata. Sono flessibile, sono autonomo, vivo in camper e risolvo il problema dell’alloggio…
Chiaramente i vantaggi sono anche per me: sono a partita Iva e questo mi permette di avere una quotazione professionale più alta ( Per il ristoratore, il vantaggio è che scarica le fatture) e tutto torna…

Come mai sei qui a Tenerife in camper?
A Tenerife, che come te sta diventando la mia seconda patria, passo circa sei mesi: Quelli Freddi (da ottobre a marzo perché in pianura padana c’è anche la nebbia e tanta umidità), perché poi inizia la stagione lavorativa nel mio villaggio sul Garda, dove ho un ruolo di maitre. (per privacy ometto il nome).
Qui, invece, mi piace “girare” e scoprire le bellezze. Sono stato al Sud dell’isola ed ho fatto tutte le Playa note: da los Cristianos, a Las Americas, las Teresitas fino a Las Gallettas dove a pochi km c’è il @campingnauta (ps: quello usato anche da me) . Poi mi sono spostato a nord e sulla parte ovest ovvero Puerto e La Orotawa.
La soluzione camper per Tenerife è ideale perché, i costi sono bassi ed io ero già abituato perchè vivevo già in camper, scelta fatta all’indomani della dipartita di mia moglie. E’ una soluzione funzionale anche in linea con il mio progetto professionale. Infatti, qui, qualche “servizio” lo espleto. Ma scelgo sempre io. Perché la mattina non posso perdermi il sole dell’alba, il mio “bagnetto”, e “grogiolarmi” al sole. Bisogna trovare l’equilibrio, e qui a Tenerife l’ho trovato
“.

Ma pensi di ritornare?
Certo, e farò la parte Nord delle Canarie, ovvero Gran Canaria, Fuerteventura e Lanzarote …

Tanto in sei mesi si puo’ fare tutto.

Tra una chiacchere e l’altra, facciamo scalo a Huelva, ci prendiamo un bel caffe “spagnolo” e ci ficchiamo nei nostri camper per la strada del ritorno in Italia, che inevitabilmente si dividono.


Grazie Davide, altra bella persona che la vita mi ha fatto incontrare ed apprezzare…

Buena vida

Il Faro di Las Maspalomas tra storia, tradizione ed innovazione

Il Faro di Las Maspalomas tra storia, tradizione ed innovazione

Per “i viaggi di Enzo in Camper”, come noto mi sono spostato a Sud di Gran Canaria ed una visita non poteva mancare al Faro di Maspalomas, oltre alle belle ed uniche Dune(Non potevo fare a meno di pubblicare video). Sono attratto fin da giovane dai Fari, perché sono sicurezza, guardano lontano ed “accolgono”…da sempre. Seguitemi…

Visita al Parco Natural Dune di Maspalomas

La mia esperienza
Da quando abitavo a Salerno ho avuto una passione per i “Fari”: andavo al porto Turistico e mi affascinava questo colore rosso acceso di vernice spessa.

Perché da li, ho sempre visto la “proiezione”, la “luce”, che arriva a migliaia di km, meglio miglie, di distanza. Inoltre il Faro è , per chi arriva, un riferimento, una certezza. Non voglio scomodare autori sul tema, ma per chi è in difficoltà, il faro rappresenta l’”attracco” nella sicurezza. Non dimentichiamoci che parliamo di mare…

E poi per secoli è stato anche l’approdo e la speranza per tanti , italiani e irlandesi in testa, che cercavano un futuro migliore, ad esempio in America!
E poi il piacere nei miei viaggi di visitarli. Alcuni di loro, come appunto il Faro di MasPalomas, ma anche Jandia , El Cortillo qui a Gran Canaria, sono dei veri e propri musei(purtroppo non tutti visitabili).

Il Faro/ Museo etnografico di Las Maspalomas
Al Museo sono stato accolto con simpatia dal personale dedicato ed in particolare da Minerva, una guida specializzata “canaria” che con passione ed amore, si dedica a questa attività.
Mi ha accolto ed insieme abbiamo girato questo scrigno. Anche qui due piani, come il Museo Canario di Las Palmas, dove al pian terreno fanno da intrattenimento le mappe, le carte marinare in un formato tradizionale, ma soprattutto, in formato digitale. Lo sapete che la prima carta di navigazione è stata quella “Pisana”?
Questa innovazione, per uno come me, apre il cuore. Al piano superiore, invece c’è molto di “analogico” e si entra nella storia. Minerva/Beatrice mi ha guidato nella storia, nei costumi, nelle tradizioni delle Canarie. Alcune informazioni le ho “legate”, i giovani dicono le ho “linkate” dalla precedente visita al Museo Canario…

Un po di storie e le “teche” del Faro

Sempre con Minerva-Beatrice, la mia “fedele” e preparata guida, abbiamo ripreso le “invasioni” degli “europei” a danno della popolazione Guancia. I nostri antenati, compreso Cristoforo Colombo, furono cruenti, ed in poco tempo, frutto di una preparazione militare, l’uso del fuoco, uso di protezioni militari, sottomisero i guanci. Era il 1404 e la prima isola-scoperta-colonizzata fu Lanzarote. E da li lo scempio prosegue fino a tutto il 1400. Minerva si commuove e forse sono io ad incoraggiarla.
E passiamo poi ai primi insediamenti nelle caverne, poi nelle “case” tipiche, a forma tonda ( c’è un bell’esempio di ritrovamenti archeologici “Les Mujeres”, delle prime abitazioni lungo il “paseo” di Melonares, che si congiunge a Maspalomas).
Poi ci siamo soffermati su scena di vita quotidiana, fino all’agricoltura e poi. Lo sapevate che dove sorge il faro e tutta la costa di Maspalomas la produzione agricola era tutta di pomodori? Tutto torna…

Un po di storia

Il faro di Maspalomas è un faro costituito da una torre conica di colore grigio, alta circa 56 metri con alla sommità una lanterna di 3,7 metri di diametro che emette luce di colore bianco. Si trova nell’isola di Gran Canaria nella località di Maspalomas.

Il faro fu concepito dall’ingegnere Juan León y Castillo nel 1884 e la costruzione richiese cinque anni fino ad esser ultimata nel 1890, tuttavia entrò in funzionamento solo il 4 marzo del 1905. Nel 2005 il faro è stato dichiarato Bien de Interés Cultural dal governo delle Canarie.

Attualmente il faro è predisposto su due piani, più la terrazza. Al primo piano ci sono le “carte” marine ed etnografiche. Al secondo monitor e teche che raccontano la storia e l’identità canaria.

Minerva orgogliosa mi dice che tra San Ferndinando e qui ci sono circa 190 costumi “aborigeni” originali!
Il suo orgoglio incontra il mio, perché al di la della parte turistica, mi sono innamorato delle canarie anche per questo…Grazie Minerva

Ritrovamenti di una “Cueva” sul Pasejio de Maspalomas
Il Museo Canario: conoscere la storia è motivo di rispetto

Il Museo Canario: conoscere la storia è motivo di rispetto

Ho visitato il Museo Canario dopo la visita alla Catedral de Santa Anna, a soli due isolati tra loro. Ebbene, ne sono uscito arricchito e riconoscente. Ecco perchè…

Il Museo Canario

Il Museo Canario, ma sarebbe meglio dire delle Canarie, è un “concentrato” di storia delle Isole Canarie . In due piani sono racchiuse le news “giuste” per capire e far capire la storia e per avere “rispetto” del posto che ci ospita.

L’idea che mi sono fatto è che a volte non ci rendiamo conto di quanto c’è intorno a noi. Di quanta bellezza, fascino possiamo trovare in luoghi anche lontano da noi.

Non fa eccezione questo museo costruito da un gruppo di intellettuali guidati dal dottor Gregorio Chil y Naranjo, nel 1879 come incentivo per lo sviluppo scientifico e culturale di Las Palmas de Gran Canaria, rappresentando a sua volta una delle prime attrazioni turistiche della città.

Ringrazio il personale per l’accoglienza ed in particolare Laura ed Edwin, per la disponibilità. Grazie…(web site: https://www.elmuseocanario.com/en/home-2/)

Due piani di bellezza e ricerca

E devo dire che il risultato è entusiasmante. In due piani, ho attraversato secoli partendo dai primi insediamenti avvenuti a Gran Canaria, Tenerife ma anche a Lanzarote, dagli aborigeni locali detti “Guanci”.
Nelle sale a pian terreno, si da’ ampio spazio alla vita preistorica e della sua evoluzione. Ecco che le continue eruzioni dei Vulcani su tutte le canarie, creano rifugio a questi “primitivi” che si insediarono in caverne frutto del fenomeno magmatico.
Questo fatto mi ha fatto molto piacere, anche perchè per “indole” preferisco sempre “rifugiarmi” in anfratti/cavernette anche quando sono qui al mare (vedi Playa Fanabe a Tenerife o a Playa Papagajo a Lanzarote, oppure a Morro Jable a Fuerteventura…)
Un po’ mi sono ritrovato!

I piani superiori rappresentano le evoluzioni: l’uomo canario sociale, l’uomo canario “tecnico” per migliorare le sue condizioni di vita. Si parte dal giunco per proteggersi, poi per coprirsi e per vestirsi. Qui, al museo, si vedono anche le evoluzioni “tecnologiche ” di allora: la lavorazione del giunco, che poi diventerà palma (ricordiamo sempre l’utilizzo di “prodotti” autoctoni), ed a come manipolarli. I primi telai per la lavorazione di queste fibre, fino alla pelle. E anche qui, i diversi modi di “ordire” attraverso ossa che fungono da “aghi” per unire…
E poi la parte antropologica di ricerca con gli studi “affascinanti” sulle mummie e sarcofagi ritrovati sulle varie parti dell’isole. Interessante anche la colonizzazione degli Europei su queste terre a partire dal 1404 a Lanzarote. Insomma da vedere!!!

Un po’ di Storia

Per iniziativa di un gruppo di intellettuali guidati dal dottor Gregorio Chil y Naranjo, il Museo delle Canarie nacque nel 1879 come incentivo per lo sviluppo scientifico e culturale di Las Palmas de Gran Canaria, rappresentando a sua volta una delle prime attrazioni .turistico della città.

La nascita dell’idea di fondare un’istituzione come questa fu dovuta fondamentalmente a due circostanze: da un lato, l’interesse che le cosiddette “antichità canarie” avevano suscitato a metà del secolo tra la borghesia locale, che si appassionò a collezionare vestigia della vita e della cultura aborigena durante spedizioni ed esplorazioni informali; dall’altro, lo sviluppo della ricerca antropologica francese, poiché molti dei fondatori del Museo Canario mantennero stretti rapporti scientifici con alcuni dei pionieri di questa disciplina, come Verneau, Broca, Quatrefages, Hamy o Berthelot. A questa situazione favorevole si aggiungeva la scoperta dell’uomo di Cro-Magnon, che accrebbe l’interesse per il passato delle popolazioni insulari, poiché alcune caratteristiche fisiche portavano a credere, erroneamente, ad una stretta relazione tra gli antichi Canari e gli Europei del paleolitico. 

Tuttavia, la preistoria e l’antropologia non erano gli unici interessi originari del Museo Canario. 

Riprende il mio viaggio in camper alle Canarie: i contrasti

Riprende il mio viaggio in camper alle Canarie: i contrasti

Dopo l’esperienza a Tenerife con puntate a La Gomera e El Hierro, ritorno alle isole Canarie. Ormai sono rimasto affascinato e voglio continuare il mio viaggio-studio scoprendo altre bellezze e contrasti: da Gran Canaria, a Lanzarote, a Fuerteventura. Ringrazio OneTv per l’intervista di Sara Zambon che mi ha concesso in avvicinamento alla partenza. Per saperne di più…

L’intervista a One Tv

Ringrazio subito Sara Zambon e Franco, il proprietario di One Tv, che in occasione della mia visita ai loro nuovi studi mi hanno proposto di anticipare il racconto…
In quella intervista, ho rafforzato alcuni concetti. (intervista di Sara Zambon- Vai al minuto 6:15)
Il viaggio per me è “SCOPERTA”. Scoperta di luoghi, ma soprattutto scoperta di me e poi scoperta degli “altri”. Senza spoilerare troppo, è la terza volta che vengo ale isole Canarie e qui mi ritrovo. Ritrovo i miei tempi, alcuni luoghi dei quali ne ho già parlato, come Il vulcano Teide,  l’ecoparco di Anaga, Le Piramidi di Guimar ma soprattutto il mare…l’Oceano Atlantico che un giorno è calmo ed il giorno dopo fa onde di sei metri…E poi la gente… Le diverse culture, le diverse lingue. E poi i contrasti

Gran Canaria

Anche nota come il “continente in miniatura”, Gran Canaria si caratterizza per i suoi forti contrasti. Nell’arco di una giornata, si possono osservare le meravigliose spiagge circondate da DUNE, e salire sulle vette ricoperte da boschi di pino canario, il cui verde risalta sullo scuro substrato vulcanico. E questo i !attira” e non vedo l’ora di raggiungerla (chiaramente in traghetto da Tenerife…dove comunque mi fermerò a salutare amici, salutare i luoghi, salutare il “mio” mare.

Come il resto delle Isole Canarie, gode di un clima invidiabile, un’eterna primavera che invita a vivere appieno la sua ricca natura e la diversità paesaggistica, le sue incantevoli località marinare e dell’entroterra, le sue tradizioni, cultura e storia. Sono curioso di visitare Las Palmas, il capoluogo-capitale, con la sua modernità..e storia…

Lanzarote

E poi l’isola più conosciuta da noi legnanesi: Lanzarote. Lanzarote è sinonimo di vulcani, campi di lava, rocce dalle forme impossibili, terre nere e rossastre che contrastano con le caratteristiche case bianche, l’azzurro del mare e il celeste del cielo.

Il paesaggio della più orientale delle Isole Canarie è completato da austere montagne dai dolci rilievi, splendide spiagge di sabbia bianca e dorata, frondosi palmeti… e il silenzio, che è anch’esso parte dell’enigmatico paesaggio di Lanzarote.

Su quest’isola Riserva della Biosfera coesistono vivaci centri turistici e piccole località in cui si respira tranquillità, cosi hanno detto chi ci è già stato.
Provare per credere…

Fuerteventura

E poi l’altra isola supernota ai più: Fuerteventura.

E come dicevo prima, la diversità naturale delle Isole Canarie è incredibile.

Continuano i contrasti e  Che contrasti!

Qualcosa di simile accade quando si va al Parco Naturale di Corralejo.

A poco a poco, ti lasci alle spalle le montagne rossastre per addentrarti in un mare di sabbia bianca incommensurabile: le Dune di Corrajejo.

E alla fine, una spiaggia particolarmente indicata per gli amanti del kitesurf e del windsurf. Che ho voglia di visitare….Stay Tuned…

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