Finito il viaggio di Pietro e Marisa Cozzi. Il ricordo all’uomo, all’amico, al “visionario” e al filantropo.

Finito il viaggio di Pietro e Marisa Cozzi. Il ricordo all’uomo, all’amico, al “visionario” e al filantropo.

Giovedi 7 settembre son venuto a salutarVi in “privato” a Parabiago nella Sala Athena. Sabato 9, ai funerali “pubblici” e non sono riuscito a far fermare i miei ricordi come quasi fossero in un film. Chiaramente i ricordi che affiorano si riferiscono al mio rapporto inizialmente, professionale, sfociato poi in una “amicizia” vera, rivolti per lo più a Pietro.
Proverò a raccontare il mio rapporto con lui…(foto di Francesco Morello)

Un brutto incidente ha fermato per sempre,  il vostro “viaggio” martedì 5 settembre su una delle tue Alfa, al ritorno dalla “tua” casa in montagna.
Per raccontare la vita di Pietro, ma anche di Marisa con la quale, pero’, ho avuto un rapporto “indiretto”, ci vorrebbe una vita. ..

Dopo la visita “in privato” alla casa Athena, dove Roberto mi ha raccontato aneddoti, ripresi da Elisabetta durante i Funerali “pubblici” ,le parole più adatte a Voi, riprese anche nell’Omelia, sono state “tenerezza”, “Carità” ed “Ottimismo” bel riportate nell’articolo della collega di Sempione News, Laura Defendi e jessica Urbani. le riprendo anche io aggiungendo “Supereroi” sintetizzato nell’intervento del figlio Roberto, nell’ultimo saluto!

Pietro è stato sempre molto attento con me, ma anche con tutti i giornalisti. Aveva capito l’importanza della comunicazione!


Proverò a delineare alcuni tratti tra il professionale ed il personale avuto principalmente con Pietro.

L’inizio

Con lui ho avuto un rapporto di circa vent’anni, bello e sempre cordiale. (Ho avuto il piacere di intervistarlo tante volte e lui non si è mai sottratto!)
Ci siamo conosciuti tanti tanti anni fa: ero iscritto da poco alla Famiglia Legnanese. Lo avevo colpito con la mia energia ed altrettanto pensai di lui. Avevamo il piacere di fare qsa per il territorio, fare progetti per far crescere la nostra città (per me, adottiva!).  
Da subito, abbiamo presentato il progetto “L’Alto Milanese – I capolavori del 500 lombardo” con il Touring Club Italiano, all’allora presidente della Famiglia Legnanese Luigi Caironi: e lo abbiamo convinto. (ricordo che Pietro con Alberto Lazzarini e Luigi furono i fondatori)

Caironi era sì una persona aperta e disponibile, però, in ogni operazione doveva vedere un “ritorno” e così Pietro, commerciante-visionario e che ci sapeva fare, ha fatto capire a Caironi le “potenzialità” di questo progetto e in men che non si dica siamo riusciti a stampare il volume e a farne tante copie. (circa 20.000)

L’esperienza con le WIP a Milan Expo 2015
Questo è stato il primo momento d’incontro, poi ne sono susseguiti altri in Famiglia Legnanese, dove, sempre con stima e affetto reciproco verso di lui e la sua compagna di una vita, la moglie Marisa e verso i suoi figli Roberto ed Elisabetta, i rapporti si sono rafforzati.

E proprio legato ad Elisabetta ho un aneddoto molto bello: la visita ad Expo-Milano 2015, in occasione della visita delle Woman in Power coincidente con il suo 80° compleanno.

Correva l’anno 2015, organizzammo un pullman con le WIP, grazie a Elisabetta e a Laura Defendi, allora Addetta Stampa del Museo F.LLI Cozzi e con cinquanta persone partimmo alla volta di Milano, per visitare EXPO 2015; con noi c’era anche l’attrice Lella Costa, che dopo la visita gli ha dedicato una “performance” benaugurante!. Uno dei più bei compleanni “indiretti” di sempre che ho vissuto!.

Una sua creatura La Giornata dello Studente (insieme a Luigi Caironi)

Ma Pietro, nonostante i suoi anni, tutti portati bene, era anche tecnologico: girava sempre infatti, con il suo Ipad. Sebbene “tardivo digitale”, ma tardivo lui non lo è mai stato. Era sempre un passo avanti e questo è un altro aspetto di Pietro che mi ha sempre incuriosito: la ricerca e la voglia di andare vanti, la voglia di mettersi sempre in gioco. Queste doti le ha dimostrate anche da Presidente della Fondazione Famiglia Legnanese. Un esempio la progettazione e realizzazione, prima con Luigi Caironi e poi con Gianfranco Bononi, per la Giornata dello Studente (evento che coinvolge tutte le scuole ed Università del territorio): un vero filantropo nella ricerca degli sponsor per devolvere borse di studio a ragazzi meritevoli ma meno fortunati

Ed il Progetto “Adotta un albero”

Un altro progetto che ha messo in campo e fatto crescere è “Adotta un albero”, un progetto al quale teneva moltissimo che consiste nell’adottare un albero e con le risorse “manutenerlo”,  incrementarlo per altra raccolta di fondi, da destinare, sempre, ai giovani…E per gli imprenditori di successo era una forma di “Restituzione”. Non posso non dimenticare le presentazioni che realizzava nella sala Giare della Famiglia, con la complicità di Max Pisu…anche li’ un “istrione” nato!

Il Museo Fratelli Cozzi
Come non ricordare poi il “Tuo” Museo (Museo F.LLI Cozzi) pensato e realizzato insieme alla figlia Elisabetta dove si era coinvolto personalmente (doveva presentare lui , con il suo modo di narrare, questa o quell’auto arricchendo di aneddoti o battute in milanese!).  Grazie alla tua passione ed a quella di Elisabetta, e ad altri collaboratori, il Museo Fratelli Cozzi è diventato punto di riferimento, inserito nei “Musei di Impresa”, (al pari dei Musei Branca, Rancilio, Campari per citarne qualcuno!), riconosciuto a livello internazionale al punto che Tripadvisor l‘ha messo tra le priorità culturali, a livello nazionale!

La concessionaria Fratelli Cozzi

Lo stesso discorso lo hai fatto con Roberto, creando la Concessionaria Fratelli Cozzi dedicandoti alla Tua vecchia passione: il “vendere”. E Roberto non ti ha tradito ed ha seguito le Tue “orme”. A Roberto hai trasmesso anche la Tua passione per il Palio, ricambiandoti, da adulto, nel ruolo di capitano per la Tua Contrada, Sant’Erasmo”!

Con la “tua” visione e modestia,  hai fatto proprio un gran bel lavoro. Un lavoro che continuerà nella passione dei tuoi figli Roberto ed Elisabetta.

Sono sicuro adesso che dall’alto di una Tua Alfa Romeo, ci starai guardando e scherzando con la Tua Marisa ci dirai, magari in dialetto: “fate i bravi, se potete!”

Grazie Pietro. Grazie Marisa.

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