Il Faro di Las Maspalomas tra storia, tradizione ed innovazione

Il Faro di Las Maspalomas tra storia, tradizione ed innovazione

Per “i viaggi di Enzo in Camper”, come noto mi sono spostato a Sud di Gran Canaria ed una visita non poteva mancare al Faro di Maspalomas, oltre alle belle ed uniche Dune(Non potevo fare a meno di pubblicare video). Sono attratto fin da giovane dai Fari, perché sono sicurezza, guardano lontano ed “accolgono”…da sempre. Seguitemi…

Visita al Parco Natural Dune di Maspalomas

La mia esperienza
Da quando abitavo a Salerno ho avuto una passione per i “Fari”: andavo al porto Turistico e mi affascinava questo colore rosso acceso di vernice spessa.

Perché da li, ho sempre visto la “proiezione”, la “luce”, che arriva a migliaia di km, meglio miglie, di distanza. Inoltre il Faro è , per chi arriva, un riferimento, una certezza. Non voglio scomodare autori sul tema, ma per chi è in difficoltà, il faro rappresenta l’”attracco” nella sicurezza. Non dimentichiamoci che parliamo di mare…

E poi per secoli è stato anche l’approdo e la speranza per tanti , italiani e irlandesi in testa, che cercavano un futuro migliore, ad esempio in America!
E poi il piacere nei miei viaggi di visitarli. Alcuni di loro, come appunto il Faro di MasPalomas, ma anche Jandia , El Cortillo qui a Gran Canaria, sono dei veri e propri musei(purtroppo non tutti visitabili).

Il Faro/ Museo etnografico di Las Maspalomas
Al Museo sono stato accolto con simpatia dal personale dedicato ed in particolare da Minerva, una guida specializzata “canaria” che con passione ed amore, si dedica a questa attività.
Mi ha accolto ed insieme abbiamo girato questo scrigno. Anche qui due piani, come il Museo Canario di Las Palmas, dove al pian terreno fanno da intrattenimento le mappe, le carte marinare in un formato tradizionale, ma soprattutto, in formato digitale. Lo sapete che la prima carta di navigazione è stata quella “Pisana”?
Questa innovazione, per uno come me, apre il cuore. Al piano superiore, invece c’è molto di “analogico” e si entra nella storia. Minerva/Beatrice mi ha guidato nella storia, nei costumi, nelle tradizioni delle Canarie. Alcune informazioni le ho “legate”, i giovani dicono le ho “linkate” dalla precedente visita al Museo Canario…

Un po di storie e le “teche” del Faro

Sempre con Minerva-Beatrice, la mia “fedele” e preparata guida, abbiamo ripreso le “invasioni” degli “europei” a danno della popolazione Guancia. I nostri antenati, compreso Cristoforo Colombo, furono cruenti, ed in poco tempo, frutto di una preparazione militare, l’uso del fuoco, uso di protezioni militari, sottomisero i guanci. Era il 1404 e la prima isola-scoperta-colonizzata fu Lanzarote. E da li lo scempio prosegue fino a tutto il 1400. Minerva si commuove e forse sono io ad incoraggiarla.
E passiamo poi ai primi insediamenti nelle caverne, poi nelle “case” tipiche, a forma tonda ( c’è un bell’esempio di ritrovamenti archeologici “Les Mujeres”, delle prime abitazioni lungo il “paseo” di Melonares, che si congiunge a Maspalomas).
Poi ci siamo soffermati su scena di vita quotidiana, fino all’agricoltura e poi. Lo sapevate che dove sorge il faro e tutta la costa di Maspalomas la produzione agricola era tutta di pomodori? Tutto torna…

Un po di storia

Il faro di Maspalomas è un faro costituito da una torre conica di colore grigio, alta circa 56 metri con alla sommità una lanterna di 3,7 metri di diametro che emette luce di colore bianco. Si trova nell’isola di Gran Canaria nella località di Maspalomas.

Il faro fu concepito dall’ingegnere Juan León y Castillo nel 1884 e la costruzione richiese cinque anni fino ad esser ultimata nel 1890, tuttavia entrò in funzionamento solo il 4 marzo del 1905. Nel 2005 il faro è stato dichiarato Bien de Interés Cultural dal governo delle Canarie.

Attualmente il faro è predisposto su due piani, più la terrazza. Al primo piano ci sono le “carte” marine ed etnografiche. Al secondo monitor e teche che raccontano la storia e l’identità canaria.

Minerva orgogliosa mi dice che tra San Ferndinando e qui ci sono circa 190 costumi “aborigeni” originali!
Il suo orgoglio incontra il mio, perché al di la della parte turistica, mi sono innamorato delle canarie anche per questo…Grazie Minerva

Ritrovamenti di una “Cueva” sul Pasejio de Maspalomas
Ohana: un percorso di successo di Luca e Lucia a Maspalomas

Ohana: un percorso di successo di Luca e Lucia a Maspalomas

Ho incontrato, quasi per caso, Lucia e Luca i proprietari di Ohana Bar. Della Romania, Lucia e di Torino Luca, che conosce bene anche Biella, uno dei miei luoghi del cuore, che per “Quelli che vivono alle Canarie“, si raccontano. Non anticipo molto, ma sono un bell’esempio di equilibrio raggiunto…in coppia…

Luca e Lucia

La domanda classica per “rompere il ghiaccio”: Perché siete qui a Maspalomas? In più avete aperto Ohana bar?
Parte subito Lucia, che ha voglia di condividere. “Sono nata in Romania e mi sono trasferita a Torino. Qui i mestieri più “umili”: badante, cameriera, addetta in cucina. Ho chinato la testa e sono riuscita a trovare il mio “primo” equilibrio comprando la mia prima casa…Poi Cupido ha colpito
Luca: Sono un torinese doc. Avevo un’attività di famiglia nel settore edile. Purtroppo in Italia le preoccupazioni per chi ha un’attività, sono tante. Lo scorso anno, ma avevamo già analizzato la situazione, abbiamo deciso di venire a vivere qui ed aprire questa attività: bar-brunch-colazioni di fronte alla playa del Ingles. Lavoriamo in due, ma ora abbiamo trovato la serenità.
All’unisono chiosano: qui cè il clima che da’ energia positiva, abbiamo meno problemi e la mattina non ci svegliamo con le preoccupazioni.
In una sola parola: siamo sereni

VALORI

Riprende Lucia:

I valori che ho ri-trovato alle Canarie sono in primis la tranquillità mia e della mia famiglia. Abbiamo in affitto una casa modesta e viviamo in quattro: abbiamo due figlie di 8 e 11 anni. L’altro motivo e dunque un valore, dare alle nostre figlie, un futuro “giusto”. Mi spiego meglio, a Torino si viveva e ci facevano vivere con il di più: due macchine, vestiti firmati ecc. Qui, basta un sorriso per cambiarti la giornata e se poi esci, la gioia sale. Infatti, per scelta, lavoriamo fino alle 18. Poi io mi muove per portare e riprendere e bimbe a scuola.

Rincara Luca: “grazie a queste scelte, la sera, dopo aver cenato, complice le giornate lunghe, usciamo a fare un giro per “riunire” la famiglia. Questo per me è un valore insostituibile. Quindi: le canarie come miglioramento della qualità della vita.”

E gli aspetti negativi?

Lucia: “anche qui ci sono aspetti negativi, ma se sei “forte”, se sei sereno, le avversità si affrontano meglio. E se si è in due, ancora meglio! Grazie a Luca, alle bimbe, qui si possono superare anche le criticità

Luca: “certamente qui non c’è l’assillo fiscale, persone che cercano di fare i “furbi”: c’è ancora un buon rapporto tra le persone. Una criticità, che forse vale per tutte le Canarie: siamo noi italiani a fare, qualche volta, “casini”. Ma se ti comporti correttamente si aprono le porte. Ad esempio: ho aperto la partita Iva in dieci minuti ed all’undicesimo potevo già operare. Ci hanno aperto il C/C in cinque minuti e non ci hanno fatto tante formalità. Insomma da questo punto di vista è un “paradiso”, ma anche da altri punti di vista!!!

Un grazie di cuore a questi due nuovi amici: un esempio soprattutto per me!

“Per quelli che vivono alle Canarie”: intervista a Wiky Show

“Per quelli che vivono alle Canarie”: intervista a Wiky Show

“Per quelli che vivono alle Canarie”, ho intervistato Wiky, che mi ha colpito per tanti motivi: per il suo personaggio, perchè ama l’Italia e la canzone italiana, e anche perchè…

Wiky Show

Non mi ha voluto svelare il suo nome, ma certamente Wiky è un personaggio.

Lui si “traveste” da “biondona” seducente per attrarre la gente.

E all’interno della sua performance, con la sua fedele fisarmonica, cerca di attrarre simpatie e qualche euro offrendo un “repertorio” internazionale e “On demand”.
Mi ha raccontato della sua scelta di vita, delle difficoltà di vivere alle Canarie per problemi di abitazioni (non se ne trovano, i prezzi sono altissimi e lui è “costretto” a vivere in tre in un appartamento molto piccolo).

Ma la cosa che mi ha colpito, che lui, nativo delle canarie, è stato in Italia, a Roma e qui , dopo essere arrivato in vacanza se ne è innamorato ed ha vissuto per cinque anni tra Roma e i Castelli. Di questo gli manca molto il vino di Frascati, la “porchetta” di Ariccia, la semplicità e la genuinità dei Romani.
Per motivi personali è ritornato a Las Maspalomas…Ma qui la vita sta diventando difficile. Ce lo racconta nel video sopra…
Grazie Wiky anche per il regalo de “O Sole mio”...

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