Alla scoperta di Ivrea tra il Castello, il Duomo e il Centro Storico

Alla scoperta di Ivrea tra il Castello, il Duomo e il Centro Storico

Siamo ri-tornati ad Ivrea per la seconda volta in tre mesi. I Motivi. E’ vicina dalla nostra casa di Andorno Micca ( e 104 km da Legnano), E Patrimonio Unesco come Città Industriale del XX secolo, ha delle bellezze artistiche-architettoniche straordinarie come Il Castello, Il Duomo. Ha il Carnevale, si sta preparando in questi giorni all’evento di fine febbraio per la battaglia delle Arance, che divisa in rioni ( come le nostre contrade del #paliodilegnano…), rievoca la vittoria dei “popolani” verso la tirannia. Ed ha, a pochi km, bellezze naturali come  il lago Sirio, il Lago Candia, la pianura del canavese…
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Visita ad Ivrea

Nel percorso di “Segnalatore-Ambassador” di città di Provincia, un posto rilevante merita Ivrea. Ci siamo ritornati a distanza di pochi mesi perché merita. Non posso non segnalare la sua posizione “strategica” tra Milano e Torino ed a soli 104 km da Legnano. Ma anche e soprattutto le sue bellezze artistiche e naturali. A partire dal patrimonio industriale che l’hanno individuata come Sito Unesco ovvero “ Città Industriale del XX secolo” per la materializzazione, attraverso scelte architettoniche e urbanistiche, del pensiero illuminato e unitario di Adriano Olivetti (al pari di Villaggio Crespi a Crespi d’Adda ecc). E poi il Centro Storico diviso tra la parte alta – medioevale (Castello, Duomo) e la parte” bassa” sei-settecentesca-savoia ( si apprezza passeggiando con il Comune, il Palazzo Garda (ora sede di eventi culturali dove a ottobre abbiamo visitato “Olivetti: ArtDesign”). Ma non solo, appena metti piede fuori città, la bellezza del canavese con altri castelli, il Lago Candia ed il bel lago Sirio “incastonato” tra la Serra Morenica e la Pianura. Ed ora pronta a celebrare il “Carnevale di Ivrea”( fine febbraio – primi di marzo 2025) noto a livello nazionale per la “battaglia” delle arance con la città divisa, proprio come a Legnano, in rioni-contrade. Spiace per lo spreco ma i valori iniziali della Rievocazione del Palio-Carnevale, erano che il popolo si è ribellato alla tirannia imbastendo proprio una battaglia dove i “proiettili” sono arance..

La Città Industriale Patrimonio Unesco

Ivrea Città Industriale del XX secolo” Patrimonio Unesco dal 2018, rappresenta, nel panorama italiano e mondiale, un modello atipico di città industriale moderna. Diversi elementi concorrono alla sua costruzione: la presenza dell’Olivetti e l’azione di Adriano Olivetti che crea un terreno fertile di idee e di scambi con le culture del lavoro internazionali coeve; le riflessioni sulle ricadute della produzione sul territorio elaborate dai tayloristi sociali degli anni Trenta; le idee sulla città funzionale proposte nei primi Congressi Internazionali di Architettura Moderna; la proposta comunitaria elaborata da Olivetti nel secondo dopoguerra; la felice congiuntura economica che investe la fabbrica tra il 1954 e il 1958; l’introduzione di discipline come la psicologia e la sociologia applicate direttamente alla conoscenza e al miglioramento della produzione; l’introduzione di tecniche urbanistiche innovative nella pianificazione della città e del territorio e la visione della cultura come elemento di modernizzazione sociale.

Ivrea rappresenta, dunque, il possibile modello di sviluppo, fondato sulla collaborazione tra capitale e lavoro, tra lavoratori e imprese, alternativo a quello tradizionale. E questo sentiment si respira in città

Il Castello Savoia di Ivrea- LA STORIA

L’imponente Castello di Ivrea, situato nella parte alta della città è chiamato da Giosuè Carducci castello “dalle rossi torri”.
Il poderoso edificio – a pianta quadrata con vasto cortile e rafforzata agli angoli da slanciate torri cilindriche, fu costruito nel 1358 su committenza di Amedeo VI di Savoia per scopi difensivi.
Il complesso in cui fu inserito comprendeva le sedi principi del potere politico e religioso di stampo medioevale: Il Comune, il Capitolo vescovile e la Chiesa.
Sensibilmente modificato negli anni successivi, dal 1750 al 1970 l’intera struttura è stata usata come carcere ed è stata spogliata di tutti i preziosi arredi.

Alla fine del 2017 è stato trasferito definitivamente in proprietà all’amministrazione comunale con l’iter del federalismo culturale. La riqualificazione del Castello rientra inoltre in un più ampio progetto per lo sviluppo del turismo che coinvolge l’intero sistema dei beni culturali epoerdiesi. Mi piace il fatto che x le visite guidate il Comune di appoggia alla Cooperativa Katala’ fatta da giovani. Ottima idea per i giovani.

Il Duomo – Santa Maria Assunta

Ho abbiamo visitato diverse cittadine e la visita al Duomo di Ivrea rappresenta una tappa imprescindibile. Costruito nel mille circa, si caratterizza per la sua modernità e tendenza passando dal medioevo, al cinquecento, seicento e fino al 1700 con le attuali impressioni neoclassiche (esterno) e via via a ritoso apprezzando la riscoperta Cripta con i “cuniculi” originali e gli affreschi “strappati, ma ancora in ottimo stato (1200-1300) .

La cripta fu realizzata in momenti diversi. La parte più antica, di influenza carolingia, è caratterizzata da un andamento anulare, con un tipico gioco di volte a crociera sostenute da snelle colonnine e capitelli tronco-conici. La parte più recente della cripta (XII e XIII secolo) si distingue per i capitelli a motivi vegetali o zoomorfici e le decorazioni parietali. Vi sono infatti affreschi di epoche differenti, alcuni di gusto tardo-romanico, altri tardo-gotico; tra i soggetti rappresentati vi sono due Santi guerrieri, San Gaudenzio, una Annunciazione e un’opera attribuita a Giacomino da Ivrea raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Cristoforo e Antonio Abate; infine si segnala la rappresentazione di altri episodi di vita mariana, scoperti durante la campagna di scavo degli anni novanta del Novecento

Lo Storico Carnevale di Ivrea tra storia e leggenda
 Lo Storico Carnevale di Ivrea è un evento unico, riconosciuto come manifestazione italiana di rilevanza internazionale, un “sogno” che si manifesta ogni anno portando nelle vie e nelle piazze della città di Ivrea storia, tradizione, spettacolo, emozioni e grandi ideali.
Un evento in cui storia e leggenda si intrecciano per dar vita ad uno spettacolo che travalica e fonde i secoli, in cui i protagonisti assoluti sono la Vezzosa Mugnaia, eroina della festa, simbolo risorgimentale di libertà, il Generale con il suo Stato Maggiore Napoleonico, il Sostituto Gran Cancelliere, il Podestà garante della libertà cittadina, il Corteo con le bandiere dei rioni, come le contrade del Palio di Legnano, rappresentati dagli Abbà ed i Pifferi e Tamburi. A riempire di colori e profumi la città, vi è poi la famosa e spettacolare Battaglia delle Arance, momento di grande coinvolgimento e forte emozione, rievocazione della ribellione popolare alla tirannia.
In segno di partecipazione alla festa tutti i cittadini ed i visitatori, a partire dal giovedì grasso, scendono in strada indossando il Berretto Frigio, un cappello rosso a forma di calza che rappresenta l’adesione ideale alla rivolta e quindi l’aspirazione alla libertà, come fu per i protagonisti della Rivoluzione Francese.

“Il Carroccio 2.0.” presentato al Castello di Legnano: innovazione nella tradizione

“Il Carroccio 2.0.” presentato al Castello di Legnano: innovazione nella tradizione

Presentato dal Collegio dei Capitani e delle Contrade, nella gremitissima sala Cenobio del Castello Visconteo di Legnano, il nuovo numero de “Il Carroccio” 2.0. Perché 2.0.? Perche vuole innovare nello spirito e nei valori del mondo del Palio. La rivista che mi onoro di dirigere si è avvalsa della collaborazione di 15 redattori ed ha pubblicato 25 articoli con alcune novità
(clicca qui per sfogliare il numero)…Ve le racconto…

Il Nuovo numero del Carroccio

Presentato nella gremitissima sala del Cenobio, il 25 marzo, il nuovo numero de “Il Carroccio”, organo di stampa ufficiale del Collegio dei Capitani e delle Contrade del Palio di Legnano. La rivista, che dirigo da ottobre 2023 è edita dal Collegio dei Capitani . Presente alla serata il Gran Maestro Raffaele Bonito, con un nutrito numero di Consiglieri del Direttivo a partire dal vice Tiziano Biaggi, Jody testa, Cristiano Poretti, Mimmo Esposito, Massimiliano Roveda, Massimiliano Franchi, Davide Fuschetto, Chicco Clerici. Presenti anche il Cavaliere del Carroccio Andrea Monaci, la Gran Dama di Grazia Magistrale Gaia Sansottera, il Consigliere Francesco Toia e tutte le Reggenze delle Contrade ma anche tanti contradaioli e cittadini che “amano” il Palio.
(vedi articolo collegio dei capitani )

Presentazione anche del Video Fotografico

Ha moderato la serata il neo addetto stampa, Gianluigi Dell’Acqua che ha presentato anche il video fotografico del Palio 2023 realizzato dai Fotografi del Collegio. Il Gm, nel suo saluto, ha affermato: abbiamo voluto dare una nuova spinta alla nostra passione partendo proprio dalla comunicazione con un nuovo sito, il nuovo “Il Carroccio” e una rinnovata pagina Social, per stare al passo con i tempi”….

Una nuova sfida: le novità
Uno dei primi obiettivi, condiviso con il Gran Maestro era la creazione di un gruppo-redazione. Grazie alla collaborazione della nuova squadra composta da 15 amici/colleghi, abbiamo pubblicato 25 articoli divisi per 4 sezioni: interviste alle Autorità, articoli tecnici sul Palio, articoli di cultura e un pensiero a chi non c’è più con una nuova grafica.
La rivista, vuole essere un altro strumento di comunicazione per il mondo del palio, ma anche per la città e diventare una voce “autorevole” tutto l’anno.
Inoltre abbiamo inserito il QR code dove è possibile collegarsi via Smartphone a delle  video-interviste ai contradaioli ed alle autorità, realizzate da Giancarlo De Angeli, professionista noto in città e non solo.
Altre novità sono l’uso massiccio della Multimedialità sia on line, sia off line, linea condivisa con il Gran Maestro, l’addetto stampa e il coordinatore della comunicazione Davide Fuschetto.
In più abbiamo creato un gruppo Social capitanato da tre donne che hanno voglia di “fare” e fare tanto per il nostro Palio…
Sfida che ha già dato i primi risultati concreti in questi mesi. Un grazie di cuore a Tutta la Redazione…”
(clicca qui per sfogliare il nuovo numero)

Ringraziamenti

Estendo i ringraziamenti oltre al GM, al Consiglio direttivo anche ai singoli della Redazione, ovvero:
Gruppo Social : Alessandra Battaglia, Elena Musazzi, Sabrina Marianacci
Gruppo fotografi: Valentina Colombi, Francesco Morello, Sergio Banfi, Vittorio Crespi, ed alla memoria Giuseppe Cozzi, ovvero “Peppo”
– Gruppo Comunicazione: Gianluigi Dell’Acqua ( addetto stampa), Davide Fuschetto, Cristiano Poretti, Mimmo Esposito, Donato Lattuada
Gruppo supporto comunicazione: Luca Pagani, Valentina Sainaghi e Amanda Colombo

Senza trascurare i preziosi
Partners:
Cartacei: Gruppo Ceriani, La Rocca, Monaci Costruzioni, Davide Bartesaghi,  Pierre Sport, Starpadel
Partners multimediali(QR Code) : Eleservice, Seld, Tozzo Arredamenti, Fratelli Cozzi Auto, Gioielleria Paternostro, Last minute-Tour, Morello Dolce e Salato, Immobiliare del Corso.

Grazie di cuore a tutti. Ad Maiora

Le degustazioni da Enoteca Longo, sempre un viaggio tra storia e passioni

Le degustazioni da Enoteca Longo, sempre un viaggio tra storia e passioni

Weekend ricco con alcune iniziative che mi hanno arricchito: Degustazione da Enoteca Longo, Giornate Fai di Primavera, presentazione de “Il Carroccio”. Tre eventi che mi piace condividere con Voi. Partiamo da sabato 23. Era da un po’ che mancavo alle degustazioni di Enoteca Longo Legnano. Sabato ho avuto il piacere di salutare Paola, Pino e Osvaldo e partecipare alla degustazione dei “Marenco” di Strevi. Michela è stata straordinaria, coinvolgente ed ha raccontato la storia della famiglia…Volete leggerla con me?…

Degustazioni Enoteca Longo/Cantine Marenco

L’Enoteca Longo si è distinta in passato per essere stata tra le prime ad avvicinare le persone al mondo del vino attraverso le degustazioni, alla educazione con i vari corsi formativi tenuti in Famiglia Legnanese ed ad invitare a presentare la “bevande degli Dei” a persone, ad imprenditori consapevoli ed attenti.

Non sfugge la degustazione  dei “sabato con…” Colomba Bardi-Longo, abbinata ai vini da dessert della Cantine Marenco,  “Una merenda di gusto”.
Una bella e gradita “merenda” che ha visto tanti ospiti e tra questi delle persone “simpaticissime” giunte da Piacenza, oltre agli “afecionados” dei quali io faccio parte da sempre.  Perché mi è piaciuta la presentazione di Michela Marenco, terza generazione della Famiglia e Donna del Vino, l’associazione che promuove la cultura del vino a 360°?

Perché Michela e Chiara la sua collaboratrice, è stata “chiara”, trasparente (come il suo Moscato), è una donna di relazione e ci ha raccontato della sua bella storia-aziendale.

Questo viaggio mi ha appassionato, perché amo il Piemonte avendo una casa a Andorno Micca- Biella e perché amo il vino…di qualità…

La storia della cantina Marenco

La Cantina Marenco nasce nel 1925 grazie a Michele Marenco ed al suo sogno di fare il vino dalla propria vigna, nel cuore della Valle Bagnario di Strevi, nell’alto Monferrato tra il Piemonte e l’alta Liguria, terra ad altissima vocazione vitivinicola.

Affianca papà (nonno) Michele il figlio Giuseppe , che ha segue il percorso paterno, lavorando sulla qualità e trasmettendo la propria passione a tutta la famiglia.

Nel 1956 ha costruito la sua Cantina nel centro del Borgo Alto di Strevi, dove ancora oggi avvengono tutte le fasi dalla pigiatura all’imbottigliamento.

Poi nel 2000 arrivano le tre figlie , Michela(con suo marito Giovanni Costa), Doretta e Patrizia che continuano il sogno di famiglia con lo stesso entusiasmo e dedizione.

E questo l’aspetto che a me interessa tanto, il passaggio generazionale con il passaggio di consegna al figlio di Michela e Giovanni, Andrea, che entra in azienda nel 2014 e come tutti i giovani porta innovazione e nuova “vision”…

Cosa ci hanno fatto degustare?

Sabato ho assaggiato la colomba di pasticceria Bardi-Longo, realizzata secondo un’antica ricettaSoffice e profumata abbinata ai vini della cantina Marenco: Moscato, Scrapona Moscato d’Asti DOCG, Passrì Pineto Brachetto Passito di Acqui.

I nomi hanno la loro importanza , ma ho gradito particolarmente il Brachetto docg, perché in giro non se ne vedono ed…apprezzano. Perché la zona di produzione è limitata e per i viticoltori non c’è la convenienza economica.

Ma la Cantina, con le tre generazioni, ha scommesso ed ora sta diventando un brand identitario dei Marenco.

Inutile dire che ho apprezzato anche La “Scrapona docg” ed accompagnato la seconda colomba con Moscato .

Colomba pasticcera che ho continuato ad apprezzare domenica a casa con Donatella, insieme al Moscato Marenco…Purtroppo devo ritornare da Paola…per il pranzo di Pasqua con Ricky & family…

I viaggi di Enzo in camper: Fuerteventura tanto vento e…

I viaggi di Enzo in camper: Fuerteventura tanto vento e…

Come accennato in passato, sto scoprendo le varie isole Canarie a “ritroso”. Dopo Lanzarote, Fuerteventura, da nord a sud, mi ha colpito per la sua bellezza ed il …tanto Vento. Ho provato a “sfuggire”, utilizzare i “fortini” (“corralitos”) di pietra pro-sole, ma in certi momenti non si sfugge…E forse anche questa la bellezza…Seguimi…

CORRALEJO: un bianco abbagliante

Da Playa-Blanca a Corralejo di Fuerteventura in nave sono solo 25 minuti. Una volta arrivati osservi la continuità geomorfologica: spiagge bianche, dune ancora e i vento che aumenta (andando da Nord a sud…)
Le bellezze comunque ti “acchiappano”. Vicoletti, case bianche e basse, alcune case di pescatori fanno di questo borgo bellezza. Per rendere più impattanti il “groggiolarsi” al sole della spiaggetta centrale o quella dei “pop corn” adiacenti al centro, delle belle statue di bronzo. A detta dei locali sono dedicate alla donna, alla donna campesina-canaria che qui sulle isole, hanno/avevano  vita dura. Poi sempre un momento dedicato alla attività principale, ovvero la pesca. Di forte richiamo turistico sono le dune del Parco Natural de Corralejo, un’area di sabbia desertica che termina sulla spiaggia.
 Altri luoghi di interesse culturale sono l’auditorio, il Centro cultural de Corralejo, la biblioteca pubblica e i Molino de Corralejo.

LE SALINE DEL CARMEN: uniche e mediche

Me le sono trovate sulla strada , dopo l’ultimo sguardo al Parco Natural delle Dune: non potevo non fermarmi. Quindi un salto al Museo delle Saline del Carmen. Situato sulla costa di Antigua. Un po di storia sul “visionario che ebbe l’intuizione,  Manuel Velázquez Cabrera, la casa dei salinas con usi e costumi anche in relazione alla vita dura che facevano. Ho scoperto che quello di Salinas del Carmen sono le uniche saline di Fuerteventura ancora in funzione . Occupano 26.100 m2 e sono composti da 10 cucine e quasi 1.000 fosse. Il Museo comprende il magazzino del sale, la casa del produttore di sale e i resti del vecchio molo.
Inoltre da qui si avvistano balenottori canari
E Poi…Sapete che le Salinas del Carmen producono uno dei sali di altissima qualità grazie alla pulizia delle sue acque? Inoltre, la particolare modalità di ottenimento del sale marino “schiumato” insieme alla tradizionale battitura quotidiana, dà come risultato un sale bianco a grana fine e molto ricco di oligoelementi. E che per gli amanti del settore, una parte viene utilizzata anche per cure mediche e prodotti per la salute nelle nostre Erboristerie

TARAJALEJO: una baia protetta dal vento

Per sfuggire al vento incessante, mi sono fermato a Tarajalejo. Qui ho scoperto: non c’è vento forte, è un paesino “semplice” non invaso dal turismo e la sabbia è “negra”! La particolarita’ di questa spiaggia e’ che e’ una delle poche ad essere riparata dal vento e dalle forti onde . Questo grazie alle montagne che fermano il vento e grazie alla forma a conca che la fanno sembrare una grande piscina naturale Sulla spiaggia ho scoperto anche corralitos, tipiche costruzioni in pietra per ripararsi e ombrelloni di paglia gratuiti. TARAJALEJO e’ un piccolo paesino di marinai, NON TURISTICO, vissuto dalla gente del posto e dove si respira un’aria familiare e di tranquillita’.

TAAJALEJO e’ legato alla tradizione della pesca e tanti appassionati di questo hobby vengono proprio qui a pescare. Ci sono zone popolate da polipi e da la vieja, una specie autoctona molto apprezzata dai Canari.

MORRO JABLE: spiaggia, mare, pasejo, Iglesa e Carnaval

Morro Jable è la località turistica con più abitanti del comune di Pájara, a sud di Fuerteventura.  Fino all’inizio del XX secolo, con lo sviluppo dell’agricoltura, dell’allevamento e dell’estrazione del sale , la zona non cominciò a svilupparsi; infatti, il primo albergo fu inaugurato solo nel 1966. Oggi il suo viale principale è un’arteria commerciale dove si concentrano la maggior parte degli alloggi, dei ristoranti, della vita notturna e dei negozi. È l’offerta più ampia dell’intera isola, quindi ci sono opzioni per tutti i budget e tutti gli stili.
Ho fatto una visita prima a Cofete e El-Puertillo fino a raggiungere il secondo faro di Morro. Purtroppo il vento “copioso” e forte, mi ha fatto desistere dalla permanenza. Il tempo utile per una visita al Faro, un caffe al Bar restaurante El Puertillo ed immergermi nella natura. Siamo nel parco di Punta Jandia a 20 km da Morro e vi assicuro che c’è solo natura. Infatti ho incontrato Asini, capre, lucertole…ma è stato un piacere.
Mi sono trasferito dopo due giorni  a Morro per appezzare il centro storico, la Iglesa e la spiaggia del Mattoral…ed ho avuto la fortuna di assistere ad una “coda” del Carnaval vi ricordate che alle Canarie è sempre Carnaval!

Riprende il mio viaggio in camper alle Canarie: i contrasti

Riprende il mio viaggio in camper alle Canarie: i contrasti

Dopo l’esperienza a Tenerife con puntate a La Gomera e El Hierro, ritorno alle isole Canarie. Ormai sono rimasto affascinato e voglio continuare il mio viaggio-studio scoprendo altre bellezze e contrasti: da Gran Canaria, a Lanzarote, a Fuerteventura. Ringrazio OneTv per l’intervista di Sara Zambon che mi ha concesso in avvicinamento alla partenza. Per saperne di più…

L’intervista a One Tv

Ringrazio subito Sara Zambon e Franco, il proprietario di One Tv, che in occasione della mia visita ai loro nuovi studi mi hanno proposto di anticipare il racconto…
In quella intervista, ho rafforzato alcuni concetti. (intervista di Sara Zambon- Vai al minuto 6:15)
Il viaggio per me è “SCOPERTA”. Scoperta di luoghi, ma soprattutto scoperta di me e poi scoperta degli “altri”. Senza spoilerare troppo, è la terza volta che vengo ale isole Canarie e qui mi ritrovo. Ritrovo i miei tempi, alcuni luoghi dei quali ne ho già parlato, come Il vulcano Teide,  l’ecoparco di Anaga, Le Piramidi di Guimar ma soprattutto il mare…l’Oceano Atlantico che un giorno è calmo ed il giorno dopo fa onde di sei metri…E poi la gente… Le diverse culture, le diverse lingue. E poi i contrasti

Gran Canaria

Anche nota come il “continente in miniatura”, Gran Canaria si caratterizza per i suoi forti contrasti. Nell’arco di una giornata, si possono osservare le meravigliose spiagge circondate da DUNE, e salire sulle vette ricoperte da boschi di pino canario, il cui verde risalta sullo scuro substrato vulcanico. E questo i !attira” e non vedo l’ora di raggiungerla (chiaramente in traghetto da Tenerife…dove comunque mi fermerò a salutare amici, salutare i luoghi, salutare il “mio” mare.

Come il resto delle Isole Canarie, gode di un clima invidiabile, un’eterna primavera che invita a vivere appieno la sua ricca natura e la diversità paesaggistica, le sue incantevoli località marinare e dell’entroterra, le sue tradizioni, cultura e storia. Sono curioso di visitare Las Palmas, il capoluogo-capitale, con la sua modernità..e storia…

Lanzarote

E poi l’isola più conosciuta da noi legnanesi: Lanzarote. Lanzarote è sinonimo di vulcani, campi di lava, rocce dalle forme impossibili, terre nere e rossastre che contrastano con le caratteristiche case bianche, l’azzurro del mare e il celeste del cielo.

Il paesaggio della più orientale delle Isole Canarie è completato da austere montagne dai dolci rilievi, splendide spiagge di sabbia bianca e dorata, frondosi palmeti… e il silenzio, che è anch’esso parte dell’enigmatico paesaggio di Lanzarote.

Su quest’isola Riserva della Biosfera coesistono vivaci centri turistici e piccole località in cui si respira tranquillità, cosi hanno detto chi ci è già stato.
Provare per credere…

Fuerteventura

E poi l’altra isola supernota ai più: Fuerteventura.

E come dicevo prima, la diversità naturale delle Isole Canarie è incredibile.

Continuano i contrasti e  Che contrasti!

Qualcosa di simile accade quando si va al Parco Naturale di Corralejo.

A poco a poco, ti lasci alle spalle le montagne rossastre per addentrarti in un mare di sabbia bianca incommensurabile: le Dune di Corrajejo.

E alla fine, una spiaggia particolarmente indicata per gli amanti del kitesurf e del windsurf. Che ho voglia di visitare….Stay Tuned…

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