Una passeggiata per tutti, quella fatta con Donatella nel weekend scorso. Obiettivo fare a piedi l’anello di Fra Dolcino per raggiungere il Santuario di San Bernardo a circa 1400 metri nell ’#oasizegna in località #valdilana a #biella. L’idea , come sempre è di coniugare relax, natura e storia. E “sfruttando” la mia casa a San Giuseppe di Casto, ogni volta voglio/gliamo aggiungere un tassello alla scoperta di bellezza in questo territorio (in questo periodo c’è anche la “Fioritura” dei Rododendri , che purtroppo tarda ad arrivare per i capricci del tempo) … #oasizegna @oasizegna @santuariosanbernardo #biella#valdilana#iviaggidienzo#milano#legnano#fradolcino
La Passeggiata al Santuario
Ri-torno con piacere all’#oasizegna per i we avendo la casa a San Giuseppe di Casto. In questo passato con Donatella siamo andati alla scoperta del #santuariosanbernardo. Il secondo obiettivo è stato raggiungere la #concadeirododendri, ma ve parlo in un altro articolo. Raggiunta in auto L’alpe Margosio e rifocillati da Elena dell’#agrichioscoalpemargosio, abbiamo preso il sentiero di “#fradolcino” dopo caffè e “croccantino” con il suo yogurt speciale! Da qui l’anello di circa 6 km (sentiero n.5 ben segnalato) attraversando un sentiero “adatto a tutti” con le montagne biellesi intorno a noi con in fondo la vista del #monterosa(coperto!). La passeggiata si apre per circa 1,5 km nel bosco di faggeti e betulle ed è “facile” ed adatta a Tutti. Qui abbiamo osservato diverse specie di fiori ed in particolare i Rododendri. Qualcuno è fiorito! (ma rimandiamo alla #conca per vedere lo splendore e il “percorso attrezzato”). Al bivio ben segnalato per la bocchetta di Stavello, svoltiamo a destra e iniziamo un tratto in salita che ci porta dapprima al “parcheggino” panoramico e poi attraversata una sbarra, all’ultimo tratto con una bella sterrata. Salendo, la bellezza inizia a circondarci perché giriamo intorno al #monterubello, per circa un km e mezzo dove sulla sommità è stato costruito nel XIV secolo il Santuario di San Bernardo.
Il Santuario di San Bernardo L’#oasizegna riserva veramente tante sorprese. Da qua su, 1400 mt, a 360° c’è una vista panoramica mozzafiato. Siamo circondati, sebbene il tempo non è “terso”, dalle montagne del cuore: a partire dal #monterosa, dal #monviso, dal #mottarone con vista sulla #pianurapadana, sull’#appenninoligure. Qui, al bar, veniamo accolti da un volontario, Luca, che ci da’ alcune informazioni, graditissime. Inoltre è possibile prendere un caffe, bibite o mangiare un panino. E la cosa insolita: lasci un’offerta!. Doppia bellezza!! Ci racconta che il Santuario di San Bernardo è stato eretto nel XIV secolo sul Monte Rubello in sole 50 ore utilizzando i resti delle fortificazioni dolciniane per celebrare la vittoria su Fra Dolcino. L’origine del Santuario si deve alla drammatica vicenda dolciniana dell’inizio del XIV secolo. Dedicato a San Bernardo di Aosta (patrono degli alpinisti e ora del comune di Valdilana). L’edificio ricorda la sconfitta dell’eretico Fra Dolcino per mano dei crociati del vescovo di Vercelli, il 23 marzo 1307. (visibile il Cippo) Inizialmente fu eretta solo la chiesetta principale e successivamente altre parti. Negli anni ‘50 grazie a Ermenelgildo e Mario Zegna fu costruito il “chiostro” su tutto il perimetro che ne fa oggi, un punto di relax, di frescura insieme al parco antistante, da dove in modo circolare si affaccia la balconata con le “visioni” a 360 gradi.
La figura e il percorso di Fra Dolcino-
Non si conosce la data di nascita certa di Fra Dolcino, si sa solo che entrò a far parte, nel 1291, del Movimento degli Apostoli, guidato da Gherardo Segalelli (il quale verrà poi messo al rogo il 18 luglio 1300), i cui adepti conducevano una vita all’insegna della privazione e della preghiera: fonti di reddito erano il lavoro o l’elemosina. Punti nodali del loro credo erano il diritto laico alla predicazione, il dovere di disobbedire finanche al papa, qualora questi non avesse operato secondo i precetti evangelici. E Fra Dolcino, visto la corruzione del tempo si scaglio’ contro Papa Bonifacio VIII e ne profetizzo la scomparsa a breve. Fra Dolcino con le sue predicazioni ebbe seguito e potere al punto da creare un proprio spazio nel vercellese. Il 10 marzo 1306, i soui seguaci si recarono sul Monte Rubello, a Trivero(ora Valdilana), poco distante dal Bocchetto Sessera, aspettando che le profezie dolciniane si avverassero. Questo – purtroppo o per fortuna – non accadde, ma contro di loro nacque una vera e propria crociata promossa dal vescovo di Vercelli, Raniero degli Avogadro, il quale cooptò anche le milizie del Novarese. Gli adepti vennero catturati nella Settimana Santa del 1307, e quasi tutti furono condannati a morte. Fra Dolcino, anch’egli condannato a morte, fu giustiziato pubblicamente il primo giugno di quello stesso anno dopo che ebbe assistito al rogo della sua amata Margherita, arsa viva insieme con il suo luogotenente Longino da Bergamo sulle rive del torrente Cervo. Secondo Benvenuto da Imola, Dolcino fu condotto su un carro per le strade di Vercelli, dove fu torturato con tenaglie arroventate. Infine, fu issato sul rogo e arso di fronte alla Basilica di Sant’Andrea.
Come raggiungere il Santuario
A seconda da dove si arriva, raggiungere Valdilana. Io propongo di fare una tappa a Bielmonte, nota località sciistica che offre in primavera tanti sport open air. Da li “scendere ” all’Alpe Margosio, sulla panoramica #zegna dell’#oasizegna. Qui tappa obbligata al #agrichioscoalpemergozio e prendere il sentiero n.5 di #fradolcino bel segnalato. In circa 1 h di cammino si raggiunge il Santuario. Se si proviene da Biella/Cossato raggiungere Valdilana dalla s.p. 232 panoramica Zegna. Percorrerla per circa 6 km fino a vedere sulla destra una piccola chiesetta alpina; è presente anche un cartello che indica la chiesetta. Proseguire quindi in auto per poche decine di metri fino a trovare, sulla destra, un comodo piazzale dove parcheggiare. Dal piazzale in circa 15 minuti, serpeggiando il Monte Rubello, si arriva al Santuario di San Bernardo.
A nemmeno un’ora dalla città (Altomilanese in particolare) esiste l’#oasizegna che offre relax nella natura. Ma il periodo migliore per visitarla è proprio questo. Perché? Perché da metà maggio a giugno c’è la fioritura dei Rododendri. Unica in Italia questa conca ti fa “sognare” il Giappone, ma sei a un’ora da casa. E poi i dintorni da non perdere: l’Oasi, Bielmonte, il Sacromonte di Oropa, Biella centro, Biella Piazza, Tanta bellezza da “scoprire”. Dal 17 maggio visite guidate…
Uno dei luoghi del cuore per me è Biella. Biella con le sue bellezze naturalistiche, artistiche e spirituali. Ho casa a pochi km, ovvero a San Giuseppe di Casto e consiglio a Tutti di vedere tanta bellezza. Se volete un suggerimento: questo è il momento giusto per visitarla, ma soprattutto raggiungere l’#oasizegna con la fioritura nella Conca dei Rododendri. Tra maggio e giugno, la bellezza esplode. Sembra di essere in Giappone, invece siete nel parco voluto dalla famiglia Zegna, che oltre a rendere la montagna con sommità Bielmonte un’oasi di relax per uomini, piante ed animali, ha inserito nell’Oasi il “Rododendro” dai Paesi Bassi. E grazie agli architetti paesaggisti, come Pietro Porcinai, che operò a Trivero tra il 1959 e il 1979, e all’intervento dell’architetto Paolo Pejrone, autore della recente ristrutturazione oggi questo Paradiso è visitabile, fruibile e godibile a costo zero. Attraverso percorsi naturalistici su passerelle dove è possibile osservare il rododendro a 360°, si possono fare esperienze personali, di gruppo utilizzando tutti i sensi. Ma la vista è l’organo che immagazzinerà in Voi, l’emozione più grande. Tra metà maggio il colore dominante è il rosa con le sue sfumature che danno dolcezza al paesaggio. Da provare!
L’Oasi Zegna tra natura e storia
L’Oasi Zegna, un vasto parco naturale ad accesso libero situato nelle Alpi Biellesi, è un progetto di valorizzazione ambientale voluto dall’imprenditore Ermenegildo Zegna negli anni ’30. La Conca dei Rododendri, in particolare, ha assunto la sua forma attuale negli anni ’60 grazie al lavoro del celebre architetto Pietro Porcinai. Il famoso paesaggista ha sapientemente integrato le preesistenti fioriture spontanee con nuove varietà, creando un giardino montano di rara bellezza dove il Rododendro la fa da padrona. Oltre alla Conca dei Rododendri, l’Oasi Zegna offre innumerevoli spunti. Si possono esplorare sentieri panoramici, ammirare boschi secolari e fare una tappa artistica. infatti, è possibile ammirare anche l’installazione “Two Way Mirro/Hedge Arabesque” dell’artista Dan Graham, un’opera-scultura realizzata in acciaio e vetro che si integra perfettamente con il contesto e che consente ai visitatori di ammirare sfumature, riflessi e giochi di luce creati da sole.
Dove sostare
A pochi metri dalla Conca, a piedi, passeggiando tra i sentieri incorniciati dalle fioriture, si puo’ raggiungere la vicina area pic-nic di Cascina Caruccia, dove è possibile consumare pranzo al sacco oppure e ristorarsi in mezzo alla natura!
Inoltre un punto panoramico che apprezzo e che consiglio è AgriChiosco Alpe Margosio a pochi km da Bielmonte dove è possibile tuffarsi nella bellezza del Monte Rosa e realizzare diversi percorsi come quello di “Fra Dolcino”. Per una sosta “mangereccia” consiglio di farsi suggerire da Elena le proposte del giorno, perché insieme al marito conducono il progetto con prodotti tipici fatti in casa. E poi se avete voglia di salire ancora, altra sosta Bielmonte. E’ un’oasi nell’oasi con le sue casette di montagna tipiche. Qui ci si puo’ rilassare sul pendio della pista invernale e se il tempo è bello si puo’ osservare Torino con il Monviso oppure ad est osservare la pianura fino a Milano. Per la sosta consiglio il Bar Panorama oppure il Bar “lo Chalet” per un pranzo lento serviti da Stefano e sua moglie!
Quando?
7 appuntamenti, a partire dal 17 maggio e fino al 2 giugno, duranti i quali le guide naturalistiche illustreranno il fenomeno della fioritura accompagnando i visitatori tra meravigliosi esemplari floreali e opere d’arte open air come “Two Way Mirror/ Hedge Arabesque” di Dan Graham realizzata per il progetto “All’Aperto” promosso da Fondazione Zegna: un’installazione che attraverso la rifrazione differenziata avvolge i visitatori in un gioco di riflessi, moltiplicandone gli sguardi sul paesaggio circostante e sui colori assicurati dalle fioriture.
LE DATE IN PROGRAMMA
SABATO e DOMENICA: 17–18; 24–25, 31 MAGGIO; 1 GIUGNO e LUNEDÌ 2 GIUGNO ORARI: mattino, ritrovo ore 10, partenza 10.30. Pomeriggio: ritrovo ore 14, partenza 14.30. Durata circa 2 ore. RITROVO: in Località Baso, lungo la Strada Panoramica Zegna. TARIFFE INTERE: 14 euro adulti; 10 euro i ragazzi tra gli 8 e i 16 anni; gratis i bambini (0/7 anni) INFO: Oasi Zegna Tel. 340 1989593, info@oasizegna.com – OverAlp tel. 3496252576; overalp@overalp.com PRENOTAZIONI OBBLIGATORIE E BIGLIETTI SUL SITO DI OVERALP
Come raggiungerla
La Conca dei Rododendri è situata in Località Baso, a pochi chilometri dal centro di Valdilana, sotto Bielmonte, all’interno del parco dell’Oasi Zegna. È raggiungibile facilmente grazie a tutta una serie di sentieri tracciati e di facile percorrenza adatti a tutti. I percorsi stessi, tra cui quello ad anello di circa un chilometro, sono delle vere e proprie esperienze perché permettono di immergersi all’interno di faggeti e conifere per un bagno della natura. Non a caso questo luogo è meta prediletta per chi vuole praticare Forest Bathing, anche conosciuto come Shinrin yoku. È possibile, inoltre, raggiungere la Conca dei Rododendri anche da località Baso.
Chi arriva in automobile può percorrere la Panoramica Zegna, direzione Bielmonte, e lasciare la propria auto nei parcheggi disponibili in località Craviolo o località Baso.
Sono “sceso” da Andorno Micca in provincia di Biella, ieri (8 settembre) e quando Mauro Bianchini mi ha proposto di pubblicare un articolo sulla Fondazione Casa Zegna di Trivero, gli ho espresso subito la mia gioia. Si. Perché ho una casa a Andorno Micca e l’Oasi Zegna, (che include la Casa) è anche la “mia” casa. E poi a Casa Zegna ho avuto modo di vedere in passato diverse installazioni, visite guidate. Ora con gli occhi di Mauro, godo di questa nuova iniziativa realizzata da Rebecca Moccia.Grazie Mauro, grazie Rebecca…
“ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti”
Trivero Valdilana (Biella) – “ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti” a cura di Ilaria Bonacossa, segna un nuovo capitolo di ricerca tra natura, arte e scienza attraverso un intervento site-specific, eseguito per l’occasione, dall’artista Rebecca Moccia (Napoli 1992).
Percezione e emotività sono le condizioni base su cui si fonda il progetto teso a creare un transfert tra l’essere umano con l’ambiente che lo circonda.
A rendere pulsante l’esposizione è l’unicità della location sita nell’ex giardino d’inverno della Fondazione Casa Zegna dove l’intensità della luce varia con il trascorrere delle ore.
I due diversi momenti creati da Rebecca Moccia appaiono caratterizzati da situazioni naturistiche derivanti dall’uso di tessuti che tendono a disperdere o ad alimentare differenti cadenze di luminosità in armonia con forme scultoree la cui collocazione delinea ambienti entro cui soffermarsi in meditazione.
Il passaggio delle temperature e delle stagioni
Ad affiancare l’intero impianto concorrono arazzi tessuti a mano realizzati in collaborazione con il laboratorio di Manifattura Tessile della Comunità di San Patrignano.
“Ho lavorato sul cambiamento” Afferma Rebecca Moccia “e il susseguirsi delle stagioni e quindi delle temperature-che sono incorporate nelle opere stesse in mostra-e sulle atmosfere che questi cambiamenti portano con sé: il loro valore pratico/simbolico nell’era della crisi climatica, soprattutto in ambiente montano; i sentimenti di perdita e nostalgia legati al loro graduale scomparire; i gesti/azioni di resistenza per invertire questa tendenza che valorizzano l’interconnessione tra esseri umani e non umani”.
Mauro Bianchini
Rebecca Moccia – “ATMOSFERICA. Stagioni e temperamenti” – Trivero Valdilana (Biella) -Fondazione Casa Zegna Via Marconi 23. Prima attivazione fino al 15 settembre 2024. Seconda attivazione dal 22 settembre al 17 novembre 2024. Orari : tutti i giorni dalle 11 alle 17. Ingresso: intero 7 Euro, ridotto 5 Euro.
Le aiuole di piazza Duomo sotto la tutela del Gruppo Zegna. Scompariranno dalla piazza Bananeti e Palme. Avendo casa a Andorno Micca, comune alle falde dell’Oasi, sono orgoglioso di questa scelta…
La mia soddisfazione
Da Milano, Piazza Duomo, parte il progetto che prevede la creazione di nuove Oasi Zegna nel mondo.
Zegna sarà partner ufficiale del Comune di Milano per la riprogettazione e la cura delle aiuole di Piazza Duomo per i prossimi tre anni.
Il Gruppo ha lavorato con un gruppo di esperti botanici e paesaggisti per portare a Milano alcuni degli elementi caratteristici della vegetazione di Oasi Zegna nel rispetto della biodiversità e dell’ecosistema.
La mia soddisfazione è grande perché ho la mia casa “relax” ad Andorno Micca in provincia di Biella a ridosso dell’Oasi.
All’Oasi hanno imparato a sciare i miei figli, all’oasi facciamo trekking, qui passiamo il Ponte di Capodanno.
Insomma è uno dei miei luoghi del cuore e di relax…
La scelta
Cambia l’aiuola di piazza del Duomo: dopo palme e banani, arrivano canfore, rododendri e fiori bianchi di filelfo dalle alpi biellesi. La nuova sponsorizzazione dello spazio verde nella piazza centrale di Milano sarà firmata da Zegna, che si è aggiudicato il progetto.. La nuova piantumazione, verrà ufficialmente presentata al Salone del Mobile del 2024 Le specie verranno ripiantumate presso Oasi Zegna a fine ciclo e garantiranno la creazione di un habitat favorevole alle farfalle e agli insetti impollinatori.
Il Progetto Il progetto vincitore prevede di portare alcuni elementi caratteristici della vegetazione di Oasi Zegna, il territorio di circa 100 km quadrati, situato nelle alpi biellesi, voluto da Ermenegildo Zegna negli anni ’30 del Novecento.
Le aiuole saranno ridisegnate per promuovere il rapporto tra persone e natura, ispirandosi al dipinto di Dino Buzzati del 1957: la piazza, nell’illustrazione del grande scrittore e giornalista, era trasformata in un paesaggio alpino, le guglie della cattedrale in cime di montagna e la pavimentazione in prateria.
Addio alle Palme di Beppe Sala
“Palme addio”, ha scritto il sindaco di Milano Beppe Sala su Instagram: “Oasi Zegna gestirà quello spazio verde per i prossimi tre anni.
Le nuove aiuole saranno caratterizzate da una struttura di base permanente composta da quattro boschetti sempreverdi e frondosi di canfore a cespuglio di diverse età.
Tra questi troveranno posto, a rotazione, rododendri dall’autunno alla tarda primavera e successivamente piante di filadelfo. Le specie si alterneranno nel rispetto delle diverse stagionalità e con una ripiantumazione in Oasi Zegna (nel Biellese) a fine ciclo.
Ho la fortuna di avere la seconda casa ad Andorno Micca (paese natale di Pietro Micca condiviso con Sagliano). Posizione strategica per escursioni naturalistiche e culturali. Ho già raccontato della mia esperienza alSacromonte di Oropa, oggi vi racconto un’altra esperienza: quella fatta all’Oasi Zegna e della località Bielmonte… dove vengo con Federico e Rebecca da almeno trent’anni. Perché?
Perchè preferisco ritornare nel “mio” rifugio in Valle Cervo?
Perché è un parco-Oasi riconosciuto dalFAI (Fondo Italiano per L’ambiente)ma è anche Patrimonio Unesco per Oasi Forest e Patrimonio Unesco della città di Biella per la creatività. (sono i miei valori!)
Perché l’ha “creata” Ermenelgildo Zegnaed ora lo segue, attraverso una fondazione la figlia. Mi interessano imprenditori mecenati, che hanno restituito quello che la fortuna gli ha donato. Ed Ermenelgildo è un esempio come i nostri Carlo Dell’Acqua o Antonio Bernocchi…ma per fortuna ce ne sono tanti.
Perché è a due passi da casa mia, ma anche da Milano, Torino e Novara.
Perché mi sento a casa ed accolto.
A Bielmonte faccio spesso tappa da Stefano e Marco, (Bar Chalet Bielmonte e Bar della Panoramica) i due bar che mi accolgono principalmente d’inverno e mi coccolano davanti alle loro “stufe”.
D’estate preferisco passare da Elena che ha l’Agrichiosco Alpe Mergosio.
Ma poi se si vuol passeggiare un salto a Bocchetto Sessera dove ci sono infiniti sentieri per apprezzare la bellezza di questa valle Cervo.
Per i più audaci, pista di Mountain Bike, oppure un salto al palazzetto del ghiaccio, d’inverno, oppure ai campetti di basket all’esterno del bar di “Stefano”.
Le relazioni, l’ospitalità
E a proposito di accoglienza.
A Bielmonte faccio spesso tappa da Stefano e Marco, i due bar che mi accolgono principalmente d’inverno e mi coccolano davanti alle loro “stufe
D’estate preferisco Elena che con il marito “malgaro” alle alpe Margosio ti offrono i “loro” prodotti della “loro” malga. Ieri mi/ci hanno proposto i “loro” affettati, ma anche la Toma “invecchiata” con il “loro” yogurt con i “loro” mirtilli…Insomma da provare . Il tutto con vista sul Monte Rosa ed in particolare punta Nordest di 4.600 metri…
Per l’occasione ho approfittato del miele “nostrano” prodotto da un apicoltore della valle e “assaggiato” su due tazze di terracotta realizzate da Cinzia che fa parte della scuola delle “terracotte” di Ronco Biellese all’interno dell’Ecomuseo della terracotta di Ronco Biellese.
Insomma piacere e bellezza in tutti i sensi.
Un po’ di storia dell’Oasi
La località Bielmonte è il cuore dell’Oasi Zegna ed è stata “creata” da Ermenegildo Zegna negli anni Cinquanta, quando la Strada Panoramica raggiunse il punto più alto, a 1500 metri di altitudine.
Le caratteristiche paesaggistiche lo resero luogo ideale per lo sviluppo delle prime strutture dedicate all’accoglienza turistica e degli impianti di risalita; in breve tempo Bielmonte divenne meta prediletta soprattutto per le famiglie, grazie alla felice esposizione al sole e alla splendida vista sulla Pianura Padana. Di recente sono stati sviluppati numerosi itinerari per mountain bike che si estendono fino ad abbracciare il Monte Rosa e l’anfiteatro morenico di Ivrea. Infine, per chi ama scoprire la natura in sella al cavallo, il centro equestre, che si trova nei pressi del Piazzale 2, organizza passeggiate e corsi di equitazione nei mesi estivi.
Per i ragazzi, il rolba run e il palazzetto dello sport offrono l’opportunità di divertirsi in compagnia, con campi da basket e da volley.
Nei mesi invernali il comprensorio sciistico offre 10 km di tracciati per lo sci da discesa, 20 km per lo sci di fondo, una pista da pattinaggio coperta e una fitta rete di sentieri percorribili con le racchette da neve. Nella stagione verde, un’accurata segnaletica accompagna i visitatori attraverso i percorsi per il trekking e il nordic walking.
Per saperne di più
www.oasizegna.com Per dormire, mangiare e servizi: https://www.oasizegna.com/it/bielmonte-inverno/ e poi Agrichiosco Alpe Margosio – Elena – 345 608 6473 (irrinunciabile link https://www.alpibiellesi.eu/agrichiosco-alpe-margosio/) Ecomuseo della Terra Cotta giorgio.rey@virgilio.it